01/25/2018
La giornalista dell’emittente ticinese RSI Chiara Camponovo, il 18 Gennaio 2018, ha pubblicato nella rubrica Patti Chiari, un resoconto sulla suoa esperienza vegana durato tre mesi. Tralasciando che un tempo così breve, non è sufficiente per una persona in salute, effettuare una verifica seria sulla bontà della scelta vegana, trovo encomiabile lo sforzo anche se inutile della giornalista alla quale, vorrei suggerire di farsi aiutare da un bravo medico-naturopata e testare l’esperienza su un malato che abbia delle patologie non gravissime, ma immediatamente sensibili al cambio di
alimentazione poichè non tutte le patologie trovano la loro genesi nell’alimentazione spazzatura, ma altri fattori possono intervenire nella produzione di stati infiammatori che nel tempo, possono favorire o provocare lo stato di malattia, fermo restando che gli alimenti sbagliati fanno sempre la parte del leone.
Ho deciso di commentare l’articolo che mi auguro vogliate leggere nel sito de’ Il fatto Alimentare ,it
COMMENTO
Per sconfiggere la mia iperglicemia diabetica che mi ha rso ipovedente con una retinopatia importante, aggravata da un inopportuno uso del laser, da parte di un ospedale che mi ha reso semicieco e invalido al 100 % ed alcune delle numerose complicanze del diabete che mi stavano lentamente uccidendo, nella totale incapacità della medicina di fermare queste patologie invalidanti, ho scelto di interessarmi personalmente del mio caso nel 2004 e di cambiare i miei stili di vita, soprattutto alimentari e non solo, divenendo vegetariano prima e poi vegano. Dopo alcuni comprensibili errori dovuti alla mia ignoranza, ho messo a punto in un paio d’anni, e adottato personalmente, una metodologia alimentare e di attività fisica, con riduzione delle calorie giornaliere a circa 750/800, assumendo vegetali, cereali integrali(75/100 gr al giorno), legumi ecc.. ed evitando dolci, prodotti da forno, carne e suoi derivati e vino. In pochi mesi, sono riuscito a stabilizzare la mia glicemia senza farmaci (insulina ed i.g.orali), senza accedere ai pericolosi centri antidiabete che nonostante la buona volontà degli operatori, devono adottare delle linee guida che insistono nell’uso della farmacologia, causa di ulteriore intossicazione. loro lodevoli tentativi non fermano le pericolose altalenanze della glicemia che con i suoi sbalzi, mette in pericolo la salute e la vita dei pazienti. Con il mio metodo dietetico monitorato nel computer per ben 7 anni, senza assumere integratori di alcun tipo, sono passato da 113 kg di peso agli attuali 73 kg , il tutto senza patire la fame come si sarebbe indotti a pensare, perchè, con la frutta e con l’abbondante verdura cruda, si assumono la gran parte di nutrienti vitaminici e minerali necessari e la massa di fibre, inganna il fallace senso di sazietà . Ho riportato la mia esperienza su due saggi che mi sono costati molto cari, in termini di ricerche e in termini economici (sono un pensionato) che non interessano i media da me allertati da alcuni anni, compreso trasmissioni tv come Le Iene, Report, Mi manda rai tre, Virus di Nicola Porro, ecc.. e giornalisti come Vespa, Iacona, Gabanelli, ecc. Giornali come La Repubblica, Il Giornale, Il Corriere della sera,ecc…che non trovano il tempo per indagare su argomenti ostici, sconosciuti e delicati come la mancata prevenzione primaria, nè si chiedono come le malattie degenerative in costante aumento non siano mai sconfitte dopo quasi un secolo di ricerche costosissime, di speranzose promesse, nè analizzano le attuali terapie mediche che partecipepidemiologia, malattie degenerative, ano allegramente al perpetuarsi di stati epidemiologici che riempiono gli ospedali, da dove si esce con ulteriori patologie contratte per l’alta concentrazione batteriologica e per le ridotte difese dei malcapitati. Temo che il giornalismo di denuncia, sia più interessato agli argomenti che fanno audiens, piuttosto che all’esperienza di un anziano che insiste su dati di fatto inoppugnabili che disturbano i manovratori di una sanità che dovrebbe essere riformata a partire dall’università, tendente a laureare, non bravi medici esperti sulla digestione dei cibi, capaci di guarire una patologia, ma scrivani che sappiano prescrivere per decenni sostanze chimiche per poi inviare i malati agli specialisti. Questi, dopo aver modificato le terapie del collega, indirizzano a loro volta il paziente dal chirurgo che dopo aver tolto qualche organo “inutile”, lo mette sulla sedia a rotelle gratificandolo con numerosi ausili protesici prodotti da una intelligente industria e venduti a caro prezzo alle istituzioni che non hanno ancora saputo/voluto analizzare i costi del pentolone sanitario che per inciso, spende l’80/90 % dei bilanci di una regione. In questo poco edificante quadretto, non si adotta la vera prevenzione primaria, sconosciuta alla medicina che preferisce trattare, anzichè curare il malato nel corso della sua “vita”intervenendo con terapie sempre invasive, anziche osservare e studiare i isultati delle tecniche naturopatiche che con costi irrisori, possono modificare una vita irta di malattie, in un’esistenza sana e serena. Qualcosa si muove, se da alcuni mesi, nell’ospedale Redaelli di vimodrone (MI) si è introdotta la cucina variegata che contempla il vegeto-veganesimo. Lo ha ribadito il responsabile medico dr. Frustaglia in un’intervista di Beat4 eat nel congresso di Abano. Mi auguro che entro pochi decenni una nuova filosofia di cura, faccia piazza pulita di metodiche interessate, costose e pericolose che accompagnano con il sorriso i malati al camposanto, ovviamente con l’ausilio di solerti necrofori che con il perdurare delle terapie tradizionali, non risentiranno mai della crisi.
Cordialità-Giorgio Chiodi-
il mio sito: wwwgiorgiochiodi.it
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casella di posta: giorgio chiodi Montegrotto Terme n° 35
I miei libri: -La vera prevenzione –II edizione Phasar
-Vincere il diabete…si può- Phasar
-La fine di Luisa- II° edizione Phasar