05/19/2018
Cari amici, voglio mettervi a conoscenza di un fatto spiacevole causato dal mio articolo ” elezioni e governabilità” del 16 Marzo dove accennavo alla necessità di accomunare tutti gli atteggiamenti che portano a delle patologie costose e che andrebbero seguite adeguatamente da seri e preparati specialisti. Lascio a voi il trovare la frase incriminata che avrebbe dato luogo alla mia presunta omofobia di cui sono stato accusato. Di seguito, la mia risposta dal momento che l’accusa è manifestamente infondata:
Alla c/a del sig. Silvano
Mauro mi ha informato sulla presunta omofobia di cui mi sarei macchiato in un blog intitolato “Elezioni e governabilità”, asserendo che quanto sopra è il punto di vista dalla vs dirigenza e di altri personaggi a voi legati che non ho il piacere di conoscere.
Francamente non mi pare di meritare tale epiteto per avere espresso un punto di vista, senza peraltro aver usato termini offensivi che non mi sono propri. L’elenco non esaustivo del mio blog, di persone che sono in difficoltà, e che potrebbero beneficiare di una seria profilassi psicologica, accennava agli omosessuali non in quanto malati, ma in quanto categoria maggiormente a rischio di contrarre infezioni (mst) che per ammissione dell’OMS, sono colpiti 18 volte di più di altre categorie.
La cultura vigente, non accetta facilmente la diversità comportamentale, peraltro vista con sospetto da buona parte della cittadinanza e dalla scienza medesima che non è univoca nella determinazione delle sue cause. Alcune inclinazioni da me menzionate, anche se derubricate come reati, per una giusta evoluzione dei costumi, causano agli interessati un’esistenza irta di ostacoli e di riprovazione palpabile anche se a volte sotterranea e non saranno delle leggi punitive emesse con scarso discernimento che potranno eliminare la discriminazione che si deve combattere con la tolleranza degli etero, almeno fin dove è lecito e possibile e non con la imposizione proterva di leggi bavaglio.
Come non vorrei mai che un alcolista, anche se non guida in stato di ebrezza, portasse a scuola i nostri bambini,così non vorrei che un pedofilo, insegnasse in una classe di ragazzini o che un assuntore di droghe guidasse un treno o un pulmann. Alla base del mio pensiero, ci sono criteri di prudenza che nulla hanno a che fare con la discriminazione degli omosessuali che se hanno il diritto ad un lavoro, non hanno il diritto di costituire un pericolo per la popolazione. Gli omosessuali e non solo, sono dei soggetti maggiormente indeboliti dal genere di frequentazione e, vivendo in società a maggioranza etero, possono farsi accettare, senza però voler scardinare il pensiero contrario fondato sulla nascita di una vita generata dall’unione magari traballante tra un uomo ed una donna che, in quanto “naturale”, troverà solo dei surrogati da parte di una scienza discutibile che sin d’ora sarebbe opportuno fermare o limitare allo studio delle alterazioni genomiche e/o alla sconfitta di qualche malattia degenerativa che opprime la quasi totalità degli anziani. Per sperare di ottenere dei bambini immuni da deficienze cromosomiche o da indesiderate inclinazioni acquisite durante la crescita, o peggio, da turbe caratteriali e identitarie, i nascituri dovranno essere concepiti da genitori sani, venire alla luce in ambito sereno, allattati dalla madre naturale ed educati dalla coppia etero che non si discosti mai dall’esempio non sempre felice di un padre e di una madre uniti nel disegno supremo della crescita serena in un contesto di simili e di eguali guidati, quando si sia credenti, dalla fede in un Dio che con la Sacra Famiglia ha tracciato l’unico esempio possibile per l’umanità che non si voglia autodistruggere.
L’interesse supremo del bambino dovrebbe sempre prevalere sull’egoismo dei genitori sia delle coppie etero che di altre coppie cui la fervida mente umana e una tolleranza eccessiva vorrà dare spazio.
I bambini, in quanto esseri completamente dipendenti dai genitori, necessitano di coppie genitoriali immuni dal sospetto di sregolatezze e da comportamenti pericolosi che li rendono inidonei a ricoprire alcune figure, in particolare quella genitoriale. Così per gli omosessuali che chiedono alle istituzioni di adottare legalmente dei bambini, o di procrearli con una seria di artifici innaturali e di crescerli in un contesto dove la figura paterna o materna, manchi completamente, sostituita da un congenere col quale formare una coppia nel dispregio della norma consolidata da milioni di anni che vede la famiglia formata da un uomo e da una donna in grado di procreare la vita e di offrire ai figli l’esempio quotidiano per la loro crescita armonica come uomini e come donne fattore non unico, ma indispensabile per ribadire le differenze di genere che possono creare quella stabilità psicologica necessaria per combattere insieme le difficoltà dell’esistenza. Qualche miliardo di persone, vive in paesi dove non si riconoscono i diritti essenziali di tante categorie che ancora oggi, tardano a ottenere una giusta parità limitando la godibilità dell’esistenza. Mi riferisco ai paesi islamici dove la donna è ancora soggetta e nonostante le timide aperture di taluno, soffre una posizione subalterna che non le consente di avere la patente di guida o di sposare l’uomo di cui si innamora, arrischiando la vita come Sana Cheema, l’italo-pachistana uccisa dai familiari, o Hina Saleem altra giovane uccisa nel bresciano dai familiari nel 2016 che non accettavano la libertà e l’emancipazione femminile e tantomeno le nostre leggi oramai pacifiche alle nostre latitudini, compresa l’omosessualità anche se la libertà di pensiero e di comportamento, non dev’essere intesa come possibilità di disattendere tutte le norme che una società si è data in centinaia d’anni di evoluzione al prezzo di sacrifici e a volte di lotte cruente. I movimenti omosessuali, dovrebbero essere giustamente orgogliosi degli obbiettivi raggiunti, grazie alla loro tenacia, ma grazie anche a tante persone etero che pur non condividendo la loro inclinazione sessuale, hanno dimostrato rispetto per un’esistenza che non condividono e la tolleranza dovuta verso soggetti che hanno tanto sofferto una discriminazione sociale che anche se colpita dalla legge nei suoi aspetti peggiori, lascia comunque un’ombra nei rapporti interpersonali che non aiutano la serena convivenza. Sul versante della richiesta di allevare dei bimbi nell’ambito della coppia gay, non solo non sono favorevole, ma mi auguro che il legislatore non sia distratto e non la faccia passare come uno dei tanti “do ut des” che avvengono nel parlamento. Essere riusciti nel loro disegno e piegare le leggi ai loro desideri non tutti ancora manifesti, ha dato la misura della incapacità di reazione del legislatore e della loro potenza politica, non della innoquità sociale dei loro voleri. Esistono dei valori che non si possono negoziare solo perchè chi li vuole sovvertire è una lobby potente. In alcuni paesi, diciamo “civilizzati” nella carta di identità, non è più fatta distinzione tra padre e madre e la folle dicitura recita: genitore primo e genitore secondo” volendo negare l’esistenza e la diversità dei due sessi.
Ignorare la verità e la realtà, per sostenere teorie pazzesche, tendenti a rendere eguale ciò che è diverso, potrà essere uno sport piacevole per dei mentecatti bisognosi di cure, anche se siedono in parlamento, ma coloro che provano fastidio innanzi a simili illecite pratiche, dovranno fare fronte comune per fermarle sul nascere, poichè è con la politica dei piccoli passi che chi vuole sovvertire la famiglia seguiterà a proporre le sue meschine teorie sotto forma di diritti negati da società retrive e illiberali, modificando nelle nuove generazioni il senso del lecito, della realtà e dell’opportunità, dopo aver eliminato il senso del pudore e di “peccato” ,oramai sottaciuto da una moltitudine di tiepidi cattolici arresisi alle teorie più pazzesche perchè non comprese compiutamente nei loro negativi contorni. Con le ultime leggi, hanno ottenuto di poter colpire giudizialmente i pensieri, gli scritti, le parole e gli atteggiamenti contrari agli omosessuali. Il fatto, seppure forzoso, potrebbe essere accettabile e condivisibile, se le espressioni e gli atteggiamenti contrari, fossero diffusi con la chiara e inequivocabile volontà di offendere i soggetti omosessuali, in caso contrario, si tratta solo di norme che hanno lo scopo di imbavagliare i media e tutti coloro che, in disaccordo su alcune pretese, si permettono di esprimere il loro giudizio con opinioni, scritti, proclami che mettano in dubbio la liceità del loro agire.
Leggi simili, che massacrano il diritto di opinione, quando sia espresso senza offendere con scurrilità e/o turpiloquio le loro attività, sono degne di un paese del terzo mondo e qualcuno dovrebbe chiedersi dove arriveremo con la emanazione di leggi bavaglio che colpiscono il diritto di critica. Di questo passo, potrebbero essere approvate delle leggi per la punizione della critica ai pedofili, agli alcolisti, ai drogati e agli zooastri, degli stupratori e ,perchè no, dei ladri, dei corruttori, degli evasori, ecc..
Le società moderne, hanno fissato dei paletti molto elastici sulle inclinazioni che suscitano la riprovazione popolare e causano un peso economico intollerabile per curarne gli effetti,anzichè scoraggiarle . IL nostro servizio sanitario nazionale, sostiene costi allucinanti per curare le patologie che con un briciolo di prudenza, di vera prevenzione e di una buona pratica di vita, si potrebbero risparmiare: L’obesità,costa circa 5,5 miliardi di euro di soli costi diretti; i fumatori costano circa 10 mld; gli alcoolosti, costano all’erario circa 22 mld; i diabetici costano circa 12 mld di euro; lo stress causa costi per circa 50 mld. L’omosessuale malato di mst o di a.i.d.s.costa alla collettività che giustamente se ne fa carico, somme enormi nell’ordine di migliaia di euro al giorno, se ospedalizzato e non pare lecito che nel nostro paese, dove fanno la fame 6 milioni di persone e dove 12 milioni sono nella soglia di povertà, si mantengano delle spese allucinanti per “trattare” chimicamente dei malati che con una prevenzione, anche psicologica, potrebbero vivere esistenze più felici anzichè nelle gravi malattie con cui muoiono anzitempo.
In conclusione, mi ritengo immune dalla fobia che mi addebitate e la mia vita specchiata, mi ha insegnato la pazienza e la comprensione, anche dove altri mostrano, con ideologica supponenza, tutta la loro intolleranza e trovo antidemocratico e pericolosamente scorretto il divieto di non poter esprimere il mio garbato parere sulla “normalità” di questi nostri concittadini, che da sempre soffrono per la loro inclinazione, sia personalmente, che nelle società, soprattutto quella familiare.
Non volendo crearvi problemi ritengo annullato il vs cortese invito per il giorno 6 Maggio e resto in attesa di conoscere la vs decisione relativamente ai miei libri e all’evento/serata da organizzare per la presentazione degli stessi come accennato nel nostro ultimo incontro.
Senza rancore e con immutata simpatia per il vs lavoro.
Cordiali saluti
Giorgio Chiodi