12/13/2020

Cara Redazione

Sono stato colpito da un grave diabete i cui sintomi sono emersi con incalzante pericolosità nel 2003, anno in cui sono divenuto ipovedente grazie all’incapacità dei sanitari di saper prevenire l’epidemia diabetica e di curarla per guarirla, dal momento che tutt’ora brancolano nel buio più totale, contentandosi di “trattare” la patologia con la chimica e con le insuline che non solo non possono guarire il malato, ma che si limitano a sostenerlo perchè possa seguitare i trattamenti e le conseguenze per decenni, sino a che l’aggravamento conseguente a queste “cure” non portano il paziente all’epilogo sempre infausto.

Dopo aver appurato che la sanità non cura alcuna patologia, che tratta per decenni con le metodiche di cui sopra, ho studiato personalmente il problema che ho risolto con la naturopatia coadiuvato da bravi e volonterosi omeopati.

Ho scritto alcuni libri tra i quali “Vincere il diabete…si può” che hanno ottenuto un discreto successo sin tanto che ho potuto promuoverli con interviste radiofoniche e televisive nei media locali e con serate organizzate con sacrificio personale economico e fisico che oggi, ottantenne, nonostante un’ottima forma e un’invidiabile salute, non mi sento di replicare.

I miei risultati, ottenuti esclusivamente con una dieta ipocalorica ed essenzialmente vegetariana, sono visibili e comprovabili per coloro che, interessati alla propria salute, volessero conoscere cause e rimedi a qualsivoglia patologia degenerativa senza dover ricorrere alla pericolosa farmacologia e agli interventi demolitivi troppo spesso correlati.

Per concludere, io, non medico, sono disponibile a collaborare con chiunque abbia interesse a porre fine al massacro attuale che vede ben 630000 morti di malattia all’anno(dati ISTAT) vanamente trattati da una medicina sintomatica, pericolosa, costosissima che pare voglia proseguire nell’errore fatale di ignorare una prevenzione primaria possibilissima, per continuare con la sua prevenzione secondaria che interviene solo quando le patologie sono in atto, portando il paziente agli epiloghi dolorosi e infausti che tutti, se hanno a cuore la sorte di figli, genitori o nonni, possono evitare.

Con stima e simpatia-Giorgio Chiodi