08/16/2018

Un fatto grave, come il crollo di Genova, richiede nervi saldi e prudenza nelle esternazioni pubbliche. Una tragedia spiegabile solo da puntuali e dotte perizie tecniche, non deve dividere i politici e i cittadini sulle colpe eventuali che non sarà facile individuare. Che ci siano delle mancanze è un fatto certo, ma sarà difficile capire chi ha sbagliato. I materiali oggi sono più evoluti, la tecnologia di 50/60 anni or sono, è sicuramente migliorata, e un ponte progettato per dei carichi di lavoro che sono più che raddoppiati, avrebbe dovuto essere aggiornato dopo controlli più accurati in relazioni alle mutate condizioni di lavoro, peggiorate sicuramente dalle conseguenze di vibrazioni e oscillazioni che possono modificare la tenuta della struttura. Per monitorare tutti i manufatti che hanno raggiunto il mezzo secolo, sarà opportuno aggiornare i criteri dei controlli che dovranno essere più stretti, a costo di abbattere quelle opere che non risultino aderenti alle mutate condizioni statiche e dinamiche. Evitare i futuri crolli, sarà un problema squisitamente tecnico di prevenzione e di rafforzamento di strutture vetuste che in pochi sapranno risolvere, ma dal quale non si dovrà e potrà prescindere, altrimenti è solo accademia.