12/12/2018

Diabete e alimentazione intelligente
Cari amici
Sono oramai quasi 6 milioni le persone che consapevoli o meno, soffrono di diabete in Italia. Nel mondo sfiorano i 500milioni. La maggioranza di loro ha accettato “ob torto collo” la schiavitù dell’insulina, nella speranza di normalizzare la presenza di zuccheri nel sangue (glicemia) che, nonostante la buona volontà di diabetologi ed infermieri, nella sua subdola altalenanza, provocherà prima o poi le gravi complicanze di cui facilmente muore il diabetico. Anche se queste si presentano dopo 20/30 anni dall’insorgenza dei sintomi della malattia i cui effetti misurabili, sono la ipo e la iperglicemia, sono in grado di togliere la gioia di una vita di relazione a causa dei pericoli che incombono nei malati. Questi, sono obbligati a calibrare le dosi insuliniche senza riuscire a mantenere il livello zuccherino nei limiti accettabili a causa dei molteplici parametri, ipotizzati dalla ricerca medica, ma sconosciuti dal medico che deve lambiccarsi il cervello con numerosi calcoli ed esperimenti che il malato non comprende. Quindici anni or sono, quando ho compreso che il centro antidiabetico non possedeva la chiave per limitare i danni del mio diabete, evidenziati da numerose gravi complicanze sopraggiunte, ho dovuto interessarmi personalmente alle cause scatenanti di quella patologia (e non solo) ed ho scoperto che è possibile tenere la glicemia a livelli accettabili e forse anche guarire dalla incapacità del pancreas di aprire le porte allo zucchero nelle cellule deputate al suo consumo.
Lo studio del problema e i numerosi esperimenti che ho dovuto affrontare in solitaria, mi hanno aperto gli occhi anche su altre patologie che tutte o quasi, hanno origine dalla alimentazione spazzatura, dall’eccesso di calorie giornaliere e dalla conseguente cattiva digestione,il tutto aggravato da altre cattive abitudini . Ho allestito il diario quotidiano degli alimenti in una pagina excel del mio pc ed ho osservato come la glicemia sia sensibile alla quantità del cibo assunto, al tipo di alimento, all’orario di assunzione e, ovviamente, all’attività fisica e non meno importante, al livello del mio malumore nelle varie ore della giornata. Pertanto, la mia glicemia si alza se cado dalla bici,se supero le calorie che il mio corpo accetta, se i macronutrienti non sono in equilibrio e se mi arrabbio per le mille situazioni di disagio e di fastidio che si presentano tutti i giorni. E’ una questione di organizzazione della propria esistenza, dove, a causa di una vita spesa male, il corpo ti segnala che il meccanismo dell’insulina è fuori fase. Purtroppo, l’assunzione dell’ormone chimico, non solo non normalizza la glicemia, ma, inibendo la residua attività del pancreas, provoca l’altalenanza che i diabetici insulino-dipendenti accusano spaventandosi, soprattutto quando la glicemia raggiunge valori inferiori ai 50mmg/dl. O supera i 300.
A parte i casi sporadici in cui il diabete giovanile origina da una malformazione congenita, per la quale solo una chirurgia futura potrebbe risolvere il problema, tutti i casi dipendono dal funzionamento anomalo delle cellule del pancreas che producono poca o troppa insulina alla quale i tessuti diventano insulino-resistenti all’insulina medesima, che, permanendo a lungo nel sangue, porta alle conseguenze gravissime conosciute. Il meccanismo insulina-glucagone (antagonista dell’insulina) si inceppa sempre per quelle cause tra le quali in primis, l’alimentazione spazzatura,lo squilibrio dei macronutrienti, la mancanza di movimento e lo stress ossidativo cui sottoponiamo il nostro organismo per decenni. Al cibo eccessivo, poco equilibrato, addizionato e lavorato dall’industria, si sommano gli agenti inquinanti esogeni che intossicano il sangue e che troviamo in misura preoccupante nell’ecosistema avvelenato: nell’aria irrespirabile, nei liquidi imbevibili e nei terreni che producono foraggio avvelenato chimicamente di cui i poveri animali si nutrono intossicando le loro carni. La chimica di sintesi dei medicinali che assumiamo per decenni, completa l’opera distruttiva delle nostre cellule che dopo qualche anno di stress da avvelenamento si guastano impazzendo, dando vita a quelle infiammazioni che degenerando provocano obesità, diabete, cancro, alzhaimer, Parchinson ecc..ecc..
Se l’alimentazione spazzatura e la conseguente cattiva digestione, sono i fattori più deleteri per la buona salute, è appena evidente che si dovrà lavorare in questa direzione se si vuole vivere da sani una vita degna di essere vissuta.
La buona salute passa necessariamente per nuovi stili di vita rispettosi della fisiologia umana che molti autori della medicina naturopatica hanno descritto nei loro lavori e i malati (non solo di diabete) dovranno fare uno sforzo per conoscere la loro opera, senza aspettarsi che i loro risultati, siano perseguiti dal medico di base che, a prescindere dai risultati della sua medicina, si sente autorizzato dalla poderosa macchina tritatutto i cui protocolli godono della protezione delle vigenti leggi.
Se si riflette sull’aumento esponenziale delle malattie degenerative,sarà imperativo influenzare la politica che non dovrebbe proteggere acriticamente l’establishment medico, ma avrebbe il dovere di fare le pulci all’intero sistema sanitario e non solo sul costo di 4 siringhe…
Io, inascoltato come coloro che mi hanno preceduto in questa battaglia di verità, dopo aver esperimentato sulla mia pelle e su quella dei miei cari il valore di un cambio di vita in senso naturopatico, sono riuscito a vincere tutte le battaglie che ho riportato nei miei libri di cui vi consiglio una lettura attenta per salvare la vostra vita quella dei vostri cari, per acquisire la consapevolezza che la salute è nelle vostre mani e che nessuno, senza affrontare le cause primarie delle vostre malattie e senza adottare una vera prevenzione primaria, potrà salvarvi dall’evoluzione infausta che vi porterà a concludere l’esistenza mentalmente ritardati o, nei migliori dei casi su una sedia a rotelle o con una cannula in gola.
Provate a visitare in queste feste, un vostro amico o parente che si trova in quelle orribili condizioni e poi pensate che una medicina più attenta alla vera salute dei cittadini, avrebbe potuto risparmiare quei patimenti e quei costi correlati che superano i 150mld di euro l’anno solo in Italia.
Auguro ai malati di acquisire la consapevolezza sulle cause del loro stato e di iniziare dalla tavola quel percorso di salute che rende la vita un bene prezioso da preservare a tutti i costi.
Mi permetto di suggerire la lettura dei miei saggi che su richiesta, in pochi giorni, possono arrivare nelle vostre case in contrassegno:
-La fine di Luisa- che narra la storia di una donna indomita, morente a 71 anni e salvata dalla naturopatia.
-La vera prevenzione-che narra sulle cause primarie di malattia e suggerisce i rimedi.
-Vincere il diabete…si può- che espone le cause del mio diabete, sconfitto con una metodica inedita alla portata di tutti.