05/25/2020

Oggi Giorgio ha 80 anni e per trenta è stato diabetico di tipo 2. Nel 2003, una retinopatia ha ridotto la sua capacità visiva, senza impedirgli di svolgere il suo lavoro di agente di commercio,con la sua automobile, senza problemi, né di giorno, né di notte, se si eccettua un leggero abbassamento visivo all’occhio destro che il centro antidiabetico, cui si era rivolto, nonostante i dubbi del paziente, vorrà operare con il laser sei mesi dopo. Non è chiaro, se a causa delle sostanze chimiche immesse nei suoi occhi alle quali risulterà allergico o per l’intervento con il laser effettuato senza preventivi esami, ma dal giorno dell’intervento, ha subito l’accecamento immediato dell’occhio destro operato e un abbassamento visivo al sinistro, fatto per cui, da allora, è invalido al 100% Da quel giorno è divenuto ipo-vedente con un residuo di un ventesimo all’occhio sinistro, fatto che lo obbligherà a lasciare una soddisfacente vita di relazione e il suo redditizio lavoro e che obbligherà sua moglie ad accudirlo come fosse un bambino. Giorgio cercherà di ottenere un’ammissione di responsabilità dall’ospedale che sarà sempre negata e dopo alcuni anni di sacrifici e di ricerche, troverà, fuori dal Veneto, un avvocato ed un medico legale che proveranno ad ottenere giustizia per il tardivo e poco opportuno intervento che lo ha letteralmente rovinato, fisicamente, moralmente ed economicamente. Se ciò non bastasse, il perito del tribunale, poco fortunato nell’aspetto,con evidente ostilità verso un vegano pieno di salute e dal peso forma invidiabile, non gli consentirà spiegazioni e con un atteggiamento ostativo, redigerà una perizia anomala, incompleta e falsata da considerazioni lesive che invierà al giudice, il quale, senza alcuna critica sulle evidenti incongruenze della relazione, sposerà in toto l’opinione del perito, evidentemente ostile a Giorgio, in quanto cultore delle terapie naturali, con le quali riuscirà, tra l’altro, a fermare tutte le conseguenze del diabete che oramai facevano capolino con tutta la loro invasiva pericolosità. Oltre a non aver tenuto conto della mancanza del consenso informato e della contemporaneità tra l’intervento e la cecità provocata, il giudice ha creduto bene di ridurre stranamente il numero dei capitoli presentati dalla difesa e dei testimoni favorevoli a Giorgio che avrebbero potuto facilmente provare il subitaneo accecamento. Nonostante ciò che ha subito, nutrendo un’incrollabile fiducia nella magistratura, proporrà appello nella speranza che in tale sede, si farà sicuramente giustizia di terapie inappropriate perché dannose e di una sentenza ingiusta, con cui in molti casi simili si coprono gli errori di una sanità che causa con faciloneria dei danni gravissimi, senza mai pagare perché impunibile.

Purtroppo, anche in appello, il giudice ha avallato la sentenza di primo grado e forse per mostrare condiscendenza verso una persona anziana non curata e ridotta all’invalidità dalla medicina, gli ha concesso un “pour boire” , liquidandogli una esigua somma a stralcio che, non non ha coperto neppure le spese vive sostenute, senza riconoscere i danni conseguenti e inerenti patiti.
Giorgio avrebbe potuto adire alla cassazione e successivamente alla corte europea, ma avrebbe dovuto indebitarsi per le ulteriori spese di giudizio, senza avere la certezza che in cassazione volessero stravolgere dei giudizi manifestamente ingiusti, dove la contemporaneità dell’operazione con la cecità, la mancanza del consenso informato, l’esclusione delle testimonianze, e tante altre prove, non sono state considerate.
Si sente parlare da anni di una giustizia a senso unico, o politicizzata, o poco attenta laddove ci si possa scottare, ma il danno arrecato a Giorgio dalla sanità che non conosce le cause del diabete e tutt’ora trova più conveniente e lecito “trattare” il paziente con sostanze si sintesi chimica, portandolo a morte sicura dopo alcuni anni, per le gravi conseguenze di tale malattia che sono, è utile ricordarlo, di ordine cardiocircolatorio che investono gli occhi, le reni, i vasi sanguigni e tutti gli organi che ricevono del sangue contenente eccessive dosi di zuccheri.
Cari lettori, se avete contratto una qualsiasi malattia grave come il diabete, non sperate nella sanità che non cura e si limita a “trattare” con la farmacologia sintomatica, portandovi lentamente alle estreme conseguenze a spese vostre e dei vostri cari che vi devono seguire.
Vi invito a riflettere sulla mia esperienza che è paradigmatica di un sistema intoccabile molto potente che si accinge a prepararvi il vaccino antivirus che sarà il solito flop perchè senza fortificare le nostre difese immunitarie, noi saremo sempre preda di qualche microrganismo che quando trova il terreno fertile si sviluppa e ci può portare anche ad una morte prematura e dolorosa.
Basta paraocchi!